Riordino degli Archivi patriziali
I 17 Patriziati del Malcantone hanno deciso di preservare e valorizzare i propri Archivi patriziali. Si tratta di testimonianze di grande valore, con documenti che vanno dal 1400 fino ai nostri giorni, con una fetta consistente di reperti del 1700 e del 1800. Un po’ tutti si sono resi conto dello stato precario degli archivi dei patriziati associati. Detto e fatto, nel 2012 l’Associazione ha inizialmente sondato le possibilità di lavoro in questo campo, incontrandosi con Marco Poncioni, ora direttore dell’archivio di Stato ticinese. Nel 2013 sono iniziate le visite per inventariare i documenti esistenti da parte dei funzionari dell’Ufficio Archivi locali. Nel 2015 è stato presentato il documento sintetico che indicava i documenti inventariati per ogni patriziato e i costi per il riordino in base a un sistema standard elaborato dall’Ufficio degli Archivi cantonali. Partito il progetto si è trattato poi di reperire i fondi necessari alla sua attuazione: 120 mila franchi, di cui il 10 % a carico dei Patriziati. Il resto viene sussidiato dal Fondo di aiuto patriziale, dal Fondo Swisslos, da qualche Fondazione, Enti pubblici e privati. Anche i 20 Comuni del Malcantone sono stati chiamati alla cassa e contribuiscono con un finanziamento corrispondente a 1.50 franchi per abitante.
Descrizione dettagliata del progetto
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La situazione degli Archivi
Gli archivi patriziali, quelli malcantonesi in questo caso, custodiscono documenti di interesse locale e regionale. Purtroppo col tempo, considerata anche la particolare situazione amministrativa dei Patriziati malcantonesi, che non dispongono generalmente di spazi propri e di servizi amministrativi professionali, il grande rischio è che i documenti vadano persi o logorati da una conservazione inadeguata. Il progetto si prefigge quindi sostanzialmente di raggiungere le seguenti finalità per ogni singolo Patriziato della regione: Inventariare i documenti esistenti suddivisi per periodo storico; Salvaguardare i documenti; Salvaguardare le informazioni in essi contenuti (eventualmente con scansioni o riproduzioni); Riordinare i documenti (secondo uno schema ufficiale unico che ne faciliti la consultazione); Creare degli indici che favoriscano eventuali lavori di ricerca; Raggruppare i documenti particolarmente interessanti e di valore storico in un unico luogo per garantirne la conservazione e facilitare la consultazione. E il luogo prescelto per la conservazione di questi documenti è il Museo del Malcantone a Curio.